venerdì 7 giugno 2019

Queneau e il sottotesto.

Correva l'anno 1947 quando Raymond Queneau pubblicava per i tipi di Gallimard gli "Exercices de style" per poi rivisitarli nel 1963 ed infine nel 1973. In Italia giunsero nel 1983 tradotti da Umberto Eco per i tipi di Einaudi.

Ma cos'erano gli "Esercizi di stile"?
Nella buona sostanza si stratta di novantanove racconti di una stessa scena rivista ogni volta in modo diverso. In altre parole il drammaturgo francese dimostrava come una stessa situazione poteva essere raccontata in modo differente.

Si tratta di un testo basilare per chi affronta il teatro seriamente ed è molto affine al concetto di sottotesto. Quando si recita una battuta, lo si può fare in differenti modi: la frase "ti amo" ad esempio può essere espressa con affetto, con rabbia, con delusione, con tenerezza, con rimorso eccetera. Il sottotesto è l'identificazione della frase che porta in sé il significato di quella interpretazione; per cui in uno stato particolare di rabbia la frase "ti amo" può essere interpretata con il significato di "ti amo, lurido bastardo!". Ovviamente la frase che lo spettatore ascolterà sarà solo "ti amo", ma la prosodia con cui si manifesta, con l'insieme cioè delle connotazioni vocali (intensità, velocità, espressione ecc.), fanno sì che ciò che lo spettatore percepisce è appunto la frase "ti amo, bastardo!" che è esattamente l'opposto di ciò che si sta dicendo (un ossimoro di fatto).
Potremmo dunque definire il sottotesto come l'elemento del "percepito" da parte di chi ascolta, una variante che deve essere adottata con la massima padronanza per non far pervenire allo spettatore il messaggio sbagliato.

Si tratta di un'ulteriore variante, questa volta non affidata all'autore però ma al regista e all'attore, di quanto esposi già nell'articolo dell'undici aprile sempre sul mio blog dal titolo "Far parlare le voci di dentro".

Questa caratteristica la intendiamo molto bene anche nella vita quotidiana: quante volte ci chiediamo cosa intendesse esattamente dire una persona che ha pronunciato una frase in maniera sibillina (ad esempio)?

Mercoledì 10 e giovedì 11 luglio 2019 presso il centro "Il Gabbiano" di via Isonzo 31 alle ore 20:30, Gian Carlo Fantò Autore, regista e attore terrà uno stage di recitazione proprio sul tema del sottotesto. Un'occasione importante per approfondire un tema che è molto più complesso e difficile da padroneggiare in scena. Sarà utile sia a chi calca le scene che a chi ama il teatro ed è semplicemente incuriosito e attratto dalle sue dinamiche.