Toni Bertorelli Foto: La Repubblica 26/5/2017 |
Ai più il suo nome dice poco ma è stato uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi oltre che regista e autore. Per avere un'idea della sua grandezza basti pensare ai registi con cui ha lavorato: Nanni Moretti, Mel Gibson, Marco Bellocchio, Edmo Fenoglio ottenendo riconoscimenti di altissimo livello. Diresse Franca Valeri e adattò a musical un'opera di Sheridan, scrisse anche un romanzo sul jazz a Torino.
Per chi volesse approfondirne la conoscenza (tempo ben speso), suggerisco di visitare il profilo su Wikipedia.
Una sua peculiarità fu quella di essere spesso premiato, riconosciuto e assegnato a ruoli di attore non protagonista pur essendo bravissimo. Il suo volto di caratterista e la sua recitazione asciutta, concreta e intensa non lo resero celebre come avrebbe meritato. Eppure senza di lui capolavori come "Le parole di mio padre", "L'ora di religione", "Luce dei miei occhi", per citarne alcuni, non avrebbero avuto la stessa incisività, anche perché un buon regista sa che per una parte ci vuole uno specifico attore e raramente accontentarsi di un sostituto di chi si era immaginato durante la sceneggiatura produce lo stesso effetto.
Ecco, Toni Bertorelli era un attore che viveva nell'ombra del firmamento artistico, ma ci sono ombre che nella loro immensità insegnano molto più di stelle effimere che dopo una luce abbagliante non lasciano molto del loro brillare.