Le tende sono chiuse, il silenzio carico di tensione è assordante, non sai quanti spettatori sono presenti, speri che siano tanti non per l'incasso, anche quello sì, ma perché sai che se ci sarà tanta gente l'atmosfera sarà più calda, potrai parlare da cuore a molti cuori.
Le tende si aprono, il buio della "quarta parete" irrompe sulla scena con tutto il suo carico di incognite e di speranze, una luce si accende, quella luce salvifica che non ti fa vedere, distingui a malapena le teste, gli occhi, le presenze delle prime file e speri che non siano le sole.
Poi cominci, il tuo inizio è tutto, le prime parole sono quelle che fanno la differenza, da come le pronunci, da quanta forza ci metti, da quale ritmo imponi dipende tutto. La luce è accecante ed è una fortuna, nell'oscurità non puoi vedere le reazioni del pubblico, quelle reazioni che potrebbero arrivare a bloccarti, che potrebbero gettarti nel panico, che però percepisci. Il silenzio è tuo complice e nemico, quel silenzio che non sai fino alla fine se è attesa, approvazione, complicità, indifferenza o cosa... chissà...
Come una piccola crepa improvvisamente si apre la strada e divide i muri, quella tensione si spezza, si spacca, si dissolve e tutto parte, tutto comincia e tutto prosegue.
Ed è in quel momento che si compie un piccolo miracolo, quello di parlare al cuore degli spettatori, quello di liberare le emozioni e condividerle con loro perché, anche se lo sai a priori, ti rendi conto in quell'attimo che tutti quei cuori sono diversi e tu devi raggiungerli uno per uno e parlargli, scaldarli, coinvolgerli, e gli parli con parole fatte di silenzio, le battute sono solo il canale, lo strumento attraverso cui quel silenzio fatto di emozioni, complicità, valori e disvalori, sentimento raggiunge il cuore di chi ti guarda.
Aveva ragione Vittorio Gassman quando parlava dell'applauso finale come momento orgasmico dell'attore col pubblico, infatti come dopo aver fatto l'amore si è stanchi, sfiniti, svuotati di quella tensione e si è pronti per ricevere, proprio come quando, dopo l'orgasmo viene l'amore, l'affetto, il silenzio, quando cala il sipario ritorna quel silenzio, un silenzio diverso, un silenzio modificato rispetto a quello di prima, un silenzio esausto. Il silenzio del cuore.