sabato 23 novembre 2019

L'attore e le sue domande

Nella sua autobiografia Giancarlo Giannini riporta una frase di Milan Kundera a proposito delle proprie insicurezze che cura cercando risposte, la frase è "la stupidità della gente deriva dall'avere una risposta per ogni cosa; la saggezza deriva dall'avere una domanda per ogni cosa".

Nel teatro esiste la "Back history list", letteralmente "la lista della storia precedente", ne ho già parlato in passato a proposito del ruolo della regia secondo le indicazioni di Kate Mitchell nel suo testo "Il mestiere della regia". Si tratta di una lista di domande e risposte, ogni cosa che non si sa diventa una domanda, quando ad essa si offre una risposta esaustiva si trasforma in un fatto che diventa un "punto d'appoggio" per la recitazione.

Quando recito un personaggio mi pongo molte domande su di lui: quanti anni ha? Che titolo di studio ha conseguito? Quanto guadagna? Ha figli? Di dove è originario? Che cosa lo ha portato ad assumere il comportamento del copione? Perché si muove in quel modo in scena? Se il personaggio appartiene al passato, a quanto corrispondono in vaolre attuale le misure e i valori venali e morali di ciò che possiede e di chi gli sta intorno? Queste e molte altre ancora sono le domande che un attore si deve porre, e prima di lui il regista e prima ancora di questi l'autore. Se poi le tre figure coincidono nella stessa persona tutto diventa più facile e più lineare, ma questo non vuol dire che quelle domande non ce le si deve porre. Anzi.

Da qualche tempo sto pensando ad una pièce teatrale da portare in scena nella stagione 2021-2022 su un autore dei primi del novecento e per dare le risposte giuste visiterò Praga poiché a diverse domande posso rispondere solo recandomi nei luoghi in cui ha vissuto e dove ha manifestato l'essenza del suo pensiero, poiché se voglio parlare di lui in maniera esaustiva non posso limitarmi a biografie e testi (sia pur importantissimi) ma devo respirare la stessa aria e camminare negli stessi luoghi dove ha camminato lui, sentire la lingua che lui parlava e coglierne la musicalità. Dovrò in sostanza trovare la maggior quantità di risposte al gran numero di domande che lui, come chiunque di noi, pone per il solo fatto di esistere.

L'attore che vuole recitare bene il suo personaggio ha il dovere di porsi (e porre) delle domande, poiché più risposte possiede più efficace sarà la sua recitazione e maggiore sarà la sicurezza con cui trasmetterà il personaggio. Porsi domande e cercare risposte comporta uno sforzo e citando Louis Jouvet "Una cosa ottenuta senza sforzo non è buona, è priva di qualcosa". Anche questa è saggezza.